La collana editoriale “Il Carro di Medea” nasce con il proposito di ospitare pubblicazioni di saggistica (edizioni di testi, commenti, monografie) nel rispetto di un’idea di ricerca che si prefigge la massima apertura verso le discipline aventi come oggetto lo studio del mondo classico.
L’idea di filologia da cui si parte non vuole essere limitata alla disciplina e allo studio della parola. Si propone un’idea alta, boeckhiana di unione tra filologia e storia, guardando a tutti gli ambiti di ricerca dai quali possa venire un contributo (storia, letteratura, teoria della letteratura, linguistica, storia della lingua, glottologia, antropologia, etc.) ad una comprensione del testo come oggetto storico di estrema complessità, che possa essere illuminato da ogni angolo visuale (e a sua volta, possa illuminarli).
E’ necessaria una nuova riflessione sulle prospettive del ‘ragionar storicamente’.
La tradizione storicistica degli studi non solo classici in Italia è stata, in questi ultimi decenni, profondamente rivista alla luce degli apporti che arrivavano da nuove discipline e da nuovi approcci ermeneutici. Lo ‘spazio dell’opera’ (letteraria, artistica...) e quello dell’interprete si sono sovrapposti nei modi più vari. Avere un approccio integralmente storico al testo significa, oggi, passare a severo vaglio la storia degli studi, valutare ciò che l’antropologia culturale, la semiotica, gli studi sociali o di genere (per dirne solo alcuni) hanno proposto e propongono nel nostro tempo, per assumerlo in un nuovo paradigma che abbia alla sua radice il nucleo forte dei saperi e degli studi umani in Italia, il metodo storico-filologico.
Esso può ancora produrre un contributo significativo alla cultura globale dei nostri giorni. Non solo l’opera letteraria e artistica, ma qualunque oggetto storico è (in modi diversi) ‘interpretabile all’infinito’: ragionare storicamente significa porsi all’infinito le stesse domande radicali (per esempio: che cosa è un testo, come si forma, quali veicoli e supporti materiali lo diffondono facendogli assumere nuove forme, quali logiche sociali portano alla sua produzione, circolazione, conservazione/trasformazione): lo si farà (lo si dovrà fare) dando spazio alle istanze dell’interprete, dalle nuove domande che, dalle regioni della ‘sua’ storia, l’interprete pone al testo e al documento, fiduciosi che esse svelino sempre nuovi aspetti e pongano le premesse per nuove domande (o per dimenticarne altre...). Esiste un testo di Virgilio o di Tacito, che nasce da dinamiche storiche che vanno indagate nel rispetto rigoroso del documento; ed esiste, contemporaneamente, il Virgilio e il Tacito di ogni generazione di studiosi e di lettori.
La ricerca ha come scopo primario anche quello di puntare al nuovo riscoprendo ciò che - data la sempre più ampia mole di dossografia e la sempre più evidente tendenza alla settorializzazione del sapere - sembra esser andato dimenticato. L’obiettivo non è “lo studio definitivo”, bensì la consapevolezza del fatto che fare ricerca significa fornire sempre nuovi interrogativi più che nuove risposte, nonché strumenti per allargare sempre di più il campo visuale.
Per questi motivi guardiamo a produzioni selezionate, che abbiano come riferimento un pubblico di studiosi (docenti universitari, dottori di ricerca) e studenti a un livello avanzato (dottorandi, laureati).
Medea è una delle figure tragiche più celebri e controverse; maga dai poteri oscuri ed amante appassionata, si riappropria della sua natura puntando verso quel Sole al quale è legata dal vincolo del sangue. Senza guardarsi indietro, sul carro trainato dai serpenti Medea torna a casa, alla sua dimensione originaria di donna libera e indipendente.
Medea, sul suo carro, scopre quel che ha sempre saputo e che, al contempo, mai avrebbe potuto conoscere se non avesse attraversato il suo presente e la sua realtà.
I lavori, da inviare al direttore della collana, vengono valutati da un membro del Comitato scientifico e da almeno un esperto revisore esterno anonimo.
Alfredo Mario Morelli, Università degli Studi di Ferrara (Link)
Lucio Ceccarelli, Università degli Studi dell’Aquila
Federico Condello, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Andrea Cucchiarelli, "Sapienza" Università di Roma
Rita Degl'Innocenti Pierini, Università degli Studi di Firenze
Claudio De Stefani, Università degli Studi della Campania ‘L. Vanvitelli’
Alessandro Fusi, Università degli Studi della Tuscia
Leopoldo Gamberale, prof. emerito, "Sapienza" Università di Roma
Valentina Garulli, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna
Giuseppe La Bua, "Sapienza" Università di Roma
Angelo Luceri, Università degli Studi Roma Tre
Manuela Mari, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro"
Silvia Mattiacci, Università degli Studi di Siena
Alessandro Ottaviani, Università degli Studi di Cagliari
Cecilia Ricci, Università degli Studi del Molise
Stefano Rocchi, Ludwig-Maximilians-Universität München/ Corpus Inscriptionum Latinarum Berlin
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