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Intervista rilasciata da Marina Dionisi alla giornalista Paola Biondi per il settimanale Diva e Donna, agosto 2006.

 

 Due donne: una ha “doti” di chiaroveggenza e ha racchiuso la sua storia in un libro (Il dono di Rebecca, ed. Deinotera Editrice); l’altra studia da anni il mondo affascinante della Parapsicologia. Ecco le due facce di una realtà “sensibile” ancora da scoprire.

Di Paola Biondi

 

                                                                                                                                              MILANO – agosto

 Protagonisti e studiosi del paranormale appartengono a un mondo un po’ misterioso, che si snoda parallelo a quello in cui scorre normalmente la vita quotidiana. Il sensitivo e chi ne analizza le capacità si incontrano e tra loro si crea un rapporto basato sulla fiducia. Tuttavia è abbastanza raro trovare tale binomio tutto al femminile: Marina Dionisi e Brunilde Cassoli sono due donne accomunate dalla passione per la dimensione esoterica delle cose. Marina è sensitiva e Brunilde l’ha “studiata”.

 

Marina, quando ha scoperto di avere capacità paranormali?

<<Non c'è stato un momento particolare: come in molti processi della vita, anche qui non si può definire un inizio preciso. Forse che un bambino, quando nasce, si accorge di essere nato? Quando me ne sono accorta, faceva semplicemente e naturalmente parte di me. Mi accorgevo, semplicemente, che i bambini della mia età erano strani, diversi da me, non vedevano e non capivano cose che per me erano ovvie. Anticipavo le risposte alla maestra, prima che facesse una domanda… e per me era tanto divertente! I miei non si sono mai spaventati, hanno sempre e solo cercato di salvaguardarmi dalla curiosità della gente.>>

 

Quanto incide sulla vita quotidiana essere sensitivi?

<<Non è facile essere sensitiva ed accettare di esserlo, perché comporta vivere e vedere la realtà in maniera diversa. Non dico più profonda, ma semplicemente diversa. Non vuol dire vivere più certezze o vivere una realtà più solida degli altri. Significa mettersi continuamente in gioco, dubitare delle proprie capacità, mettersi in dubbio come donna, moglie, e soprattutto madre. E cercare ogni giorno di più di capirmi, spiegare, trovare una risposta. Vuol dire combattere ogni giorno contro il cinismo, l'incredulità, la diffidenza della gente. Vuol dire essere consapevole che non tutti sono disposti ad accettarti perché questa diversità fa paura e a volte è così temuta da essere rifiutata.

A volte, osservando le altre persone, mi capita di pensare a come sarebbe stata la mia vita se non avessi avuto questa diversità. Sì, mi dico, certamente sarei stata molto più serena e forse la mia vita avrebbe preso una strada completamente diversa ma... no! Voglio essere me stessa, sempre, in qualsiasi momento!>>

 

Cosa significa “vedere la realtà in maniera diversa”? 

<<Intendo dire che percepisco la realtà in maniera più completa. Si ricorda di quando Rebecca (nel romanzo) sente “l'odore della morte” nel neonato? Secondo i Cinesi le persone hanno "l'odore dell'età"… non è forse la stessa cosa che ho detto io? 

Inoltre, quando dico "vedere" la realtà in maniera diversa, intendo anche dire "sentire, avvertire" la realtà in maniera diversa da come la sentono ed avvertono gli altri. La vedo in maniera più completa perché avverto anche le vibrazioni che, appunto, non tutti riescono - o vogliono, per paura -  avvertire.>> 

 

Cosa significa “avrebbe preso una strada completamente diversa”?

<<Se non fossi stata sensitiva, la mia vita sarebbe stata molto diversa perché avrei sofferto molto meno per questa mia diversità... e non scordiamoci che, essendo una donna, sono per natura molto più sensibile di un uomo.>>  

  

Che cosa sono queste “vibrazioni” che lei avverte?

<<Viviamo immersi nelle vibrazioni: vibrazioni emesse dagli oggetti così come dagli esseri viventi. Non ci stupiamo se un orologio funziona grazie alle vibrazioni di un minerale, il quarzo, così come non ci stupiamo se un acuto infrange un bicchiere di cristallo o se una sirena ci fa tremare i timpani... e allora, perché negare che le vibrazioni esistono, che ci possono "colpire" ed interagire con quelle che emaniamo?>> 

 

Quale tipo di spiegazione si è data?

<<Innanzi tutto vorrei chiarire che non sono né un professore, né un biologo né -tanto meno - un fisico o quant'altro. Studio questo argomento facendo ricerche su vari libri (dalla biologia alla fisica, alla medicina, alla biofisica, all'energetica, all'agopuntura, alla cultura orientale ecc.) perché mi riguarda e mi appassiona ed a volte in un libro trovo solo una riga che, unita al resto, serve a coprire un altro spazio di quel puzzle che sto costruendo sul paranormale. 

Credo che sia gli oggetti sia le persone "scambino ed entrino in sintonia" con le vibrazioni degli altri oggetti e delle persone che stanno loro accanto. Quanto agli oggetti, già abbiamo parlato del quarzo e delle sue vibrazioni (ma non è solo questo minerale... tutto vibra!). Quanto alle persone, penso che anche noi emaniamo vibrazioni e quelle più potenti sono quelle del cervello.>>

 

Come ha incontrato Brunilde Cassoli?

<<Ho inviato al Dottor Cassoli del Centro Studi Parapsicologici di Bologna il mio romanzo (Il dono di Rebecca, ed. Deinotera Editrice) con la speranza che mi contattasse. Avevo bisogno di certezze, di sapere, di capirmi. Logicamente, non tutto quello che vi è scritto è vero... ma sapevo che il Dottor Cassoli avrebbe saputo discernere il vero dalla fantasia. Dopo un anno, mi ha contattata: per vari motivi non aveva letto il mio romanzo, ma ora avrebbe voluto conoscermi. Ero emozionata! Fin da quando ero ragazza desideravo di poterlo conoscere, potergli parlare. Mi ha dato un appuntamento ed a quell'appuntamento ne sono seguiti tanti altri. Che dire del Dottor Cassoli e della Signora Brunilde? Due veri signori, due persone squisite! Con loro non mi sono mai sentita a disagio, sono riusciti a farmi sentire sempre me stessa. Spesso, la scienza determina la perdita della coscienza e della sensibilità; nel Dottor Cassoli ho trovato, oltre una persona validissima a livello professionale, una grande umanità.>>   

 

Perché non vuole farsi fotografare e vuole rimanere nell'anonimato?

<<Sono una donna come tante e come tale sono gelosa dei miei spazi, della mia famiglia e dei miei amici. Voglio solamente salvaguardare la mia privacy.>>

 

Usa i suoi poteri per aiutare gli altri?

<<Non "uso" le mie particolarità (per carità, non sono poteri!) perché questo tipo di capacità non può essere gestito con sicurezza. Sono state le circostanze a permettermi di aiutare qualcuno.>>

 

Per esempio? 

<<Una mattina mi alzai dicendo a mio marito che "vedevo" che si sarebbe fatto male, "sentivo" che urlava, che si sarebbe rotto qualcosa all'altezza del basso torace. Mio marito, conoscendomi, restò alquanto scosso: non sapeva cosa fare, doveva correre a lavorare ed allo stesso tempo temeva il peggio. Alla fine decise di restare a casa, avvisando i colleghi dell'ufficio che avrebbe recuperato le ore un altro giorno. Ero molto preoccupata ed anche lui, vedendomi così ansiosa, si fece prendere dall'angoscia. Lo feci restare tutto il giorno a letto, di modo da evitare qualsiasi caduta, scivolone o qualsivoglia contusione. La sera tardi, finalmente tranquillo e convinto di aver scampato il pericolo, si alzò dal letto e piano piano andò in sala a vedere la televisione, mentre preparavo la cena. Improvvisamente starnutì con violenza (era allergico al velluto dei divani) e dette un urlo terrificante. Restai immobilizzata dalla paura... in ospedale diagnosticarono tre costole rotte!>> 

 

I suoi desideri e le sue scelte, sono stati condizionati dall’essere sensitiva?

<<Sapere di più può fare soffrire di più, soprattutto se si è una donna; sono sempre stata istintiva ed ho sempre seguito il mio cuore in ogni scelta. Ho sempre vissuto come tutti gli altri, cercando semplicemente la felicità.>>

 

Conosce altri sensitivi di persona?

<<Ho conosciuto soltanto Gustavo Rol, quando ero bambina: rimasi colpita dalla sua signorilità e dalla sua sensibilità. Non ho mai conosciuto altri sensitivi.

Parecchi anni fa ho conosciuto un signore che aveva spesso dei "déjà-vue", ma si spaventava talmente, che ogni volta che accadeva quello che aveva "visto" gli venivano attacchi di panico. Era un ottimo sensitivo, cercai di aiutarlo, ma si convinceva sempre di più di "avere qualche rotella fuori posto!" Gli consigliai di andare da Cassoli, ma non volle mai farlo, temeva di sentirsi dire che era pazzo. Non l'ho più visto, ma spero che abbia imparato ad accettarsi e a coltivare queste sue capacità.>>

 

Che cosa le piacerebbe aver previsto?

<<La vittoria dell'Italia ai mondiali! Ma ho vissuto le partite con le stesse emozioni degli altri, finendo per far sopravvalere la mia parte istintiva su quella sensitiva.>>

 

Da dove vengono queste doti? Si possono "allenare"?

<<Penso che queste capacità siano "naturali" e facciano parte integrante dell'uomo e della sua essenza. Credo che nel periodo primitivo tutto questo fosse normale, così come la telepatia. L'evoluzione e la civiltà hanno portato i loro vantaggi, ma ci hanno anche fatto perdere qualcosa per strada.

Se una persona ha queste capacità  può raffinarle, grazie anche ad una guida giusta come quella che ho avuto io  dai coniugi Cassoli che mi hanno aiutata a non sentirmi sola.>>

 

Un giorno ridiventerà normale avere percezioni extrasensoriali?

<<Chissà! Sarebbe bello! Purtroppo, la modernità ci porta a guardare fuori di noi mentre l'intuizione ci fa scrutare nella nostra parte più profonda... vedremo se saremo capaci di ritrovare noi stessi.>> 

 

Cosa vede nel futuro dell'umanità? 

<<Ho fiducia nell'Uomo e nelle sue capacità, quindi credo che potrà ancora stupirci con le sue scoperte.>>

 

Che cosa, secondo lei, è urgente migliorare?

<<C’è bisogno di tempo, c'è poco tempo per tutto: tanto per le cose futili quanto per quelle importanti. Le persone devono recuperare ed imparare a crearsi il proprio tempo.>>

 

 

 La studiosa di Bologna

 

Brunilde Magnani, con suo marito Piero Cassoli - fondatore nel 1954 del Centro Studi Parapsicologici di Bologna e recentemente scomparso - ha trascorso gran parte della vita fra i misteri di una dimensione sconosciuta dell’esistenza. Fra le persone “studiate” c’era proprio Marina Dionisi, con cui parliamo in queste pagine.

 

Quando ha cominciato a interessarsi all’argomento?

<<Negli anni ’70 Franco Moccagatta conduceva alla radio la trasmissione “Chiamate Roma 3131”. Mio marito, che faceva il medico ma era anche affascinato e studioso del “paranormale”, veniva spesso interpellato in diretta. Lui spiegava che quegli “strani” fenomeni che succedevano a qualcuno, in fondo facevano parte del mondo e che bisognava accostarsi ad essi senza timore. Fu così che un giorno ci recapitarono un intero sacco delle Poste con 15 mila lettere di persone che non solo erano interessate all’argomento, ma lo ringraziavano perché la sua era una voce “amica” che entrava in casa e che finalmente parlava di ciò di cui loro non potevano, senza essere presi per matti. Da quella volta anche a me si è aperto un mondo.>>

 

Chissà quanti soggetti avete studiato…

<<Mio marito era stato il primo a “scoprire” Pasqualina Pezzola  nel 1951, nel momento in cui i suoi poteri “diagnostici e terapeutici” raggiunsero l’apogeo. Le sue diagnosi erano veramente sconcertanti.>>

 

Dicono che fosse consultata da personaggi come Fellini e Zeffirelli, ma fu interpellata anche quando i papi Pio XII e Giovanni XXIII stavano per morire…

<<Non abbiamo seguito solo lei: fra le centinaia di persone che si sono rivolte a noi, il 5 per cento aveva davvero capacità straordinarie, anche se inspiegabili in termini strettamente scientifici.>>

 

Ricorda qualche esempio?

<<Luisa Codicini “leggeva” i pezzetti di stoffa e gli oggetti e diceva tutto sulla persona a cui appartenevano. Venia Sprega invece faceva l’esperimento della “sedia vuota”, cioè sceglieva sulla piantina di un teatro la fila e il numero del posto e prevedeva avvenimenti che riguardavano lo spettatore che vi si sarebbe seduto.>>

 

E la Dionisi?

<<Marina Dionisi è una veggente straordinaria: noi le abbiamo mostrato foto di persone in vita, note e anche sconosciute. Nessuna di queste era presente quando lei faceva le “visualizzazioni”, ma le successive verifiche hanno dato risultati strabilianti.>> 

                                                           
P.B.

 

 

 



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