Due
donne: una ha “doti” di chiaroveggenza e ha racchiuso la sua
storia in un libro (Il dono di Rebecca, ed. Deinotera
Editrice); l’altra studia da anni il mondo affascinante
della Parapsicologia. Ecco le due facce di una realtà
“sensibile” ancora da scoprire.
Di
Paola Biondi
MILANO
– agosto
Protagonisti e studiosi del paranormale appartengono a un
mondo un po’ misterioso, che si snoda parallelo a quello in
cui scorre normalmente la vita quotidiana. Il sensitivo e
chi ne analizza le capacità si incontrano e tra loro si crea
un rapporto basato sulla fiducia. Tuttavia è abbastanza raro
trovare tale binomio tutto al femminile: Marina Dionisi e
Brunilde Cassoli sono due donne accomunate dalla passione
per la dimensione esoterica delle cose. Marina è sensitiva e
Brunilde l’ha “studiata”.
Marina, quando ha scoperto di avere capacità paranormali?
<<Non
c'è stato un momento particolare: come in molti processi
della vita, anche qui non si può definire un inizio preciso.
Forse che un bambino, quando nasce, si accorge di essere
nato? Quando me ne sono accorta, faceva semplicemente e
naturalmente parte di me. Mi accorgevo, semplicemente, che i
bambini della mia età erano strani, diversi da me, non
vedevano e non capivano cose che per me erano
ovvie. Anticipavo le risposte alla maestra, prima che
facesse una domanda… e per me era tanto divertente! I miei
non si sono mai spaventati, hanno sempre e solo cercato di
salvaguardarmi dalla curiosità della gente.>>
Quanto incide sulla vita quotidiana essere sensitivi?
<<Non
è facile essere sensitiva ed accettare di esserlo, perché
comporta vivere e vedere la realtà in maniera diversa. Non
dico più profonda, ma semplicemente diversa. Non vuol dire
vivere più certezze o vivere una realtà più solida degli
altri. Significa mettersi continuamente in gioco, dubitare
delle proprie capacità, mettersi in dubbio come donna,
moglie, e soprattutto madre. E cercare ogni giorno di più di
capirmi, spiegare, trovare una risposta. Vuol dire
combattere ogni giorno contro il cinismo, l'incredulità, la
diffidenza della gente. Vuol dire essere consapevole che non
tutti sono disposti ad accettarti perché questa diversità fa
paura e a volte è così temuta da essere rifiutata.
A
volte, osservando le altre persone, mi capita di pensare a
come sarebbe stata la mia vita se non avessi avuto questa
diversità. Sì, mi dico, certamente sarei stata molto più
serena e forse la mia vita avrebbe preso una strada
completamente diversa ma... no! Voglio essere me stessa,
sempre, in qualsiasi momento!>>
Cosa significa “vedere la realtà in maniera diversa”?
<<Intendo dire che percepisco la realtà in maniera più
completa. Si ricorda di quando Rebecca (nel romanzo) sente
“l'odore della morte” nel neonato? Secondo i Cinesi le
persone hanno "l'odore dell'età"… non è forse la stessa cosa
che ho detto io?
Inoltre, quando dico "vedere" la realtà in maniera diversa,
intendo anche dire "sentire, avvertire" la realtà in maniera
diversa da come la sentono ed avvertono gli altri. La vedo
in maniera più completa perché avverto anche le vibrazioni
che, appunto, non tutti riescono - o vogliono, per paura -
avvertire.>>
Cosa significa “avrebbe preso una strada completamente
diversa”?
<<Se
non fossi stata sensitiva, la mia vita sarebbe stata molto
diversa perché avrei sofferto molto meno per questa mia
diversità... e non scordiamoci che, essendo una donna,
sono per natura molto più sensibile di un uomo.>>
Che cosa sono queste “vibrazioni” che lei avverte?
<<Viviamo immersi nelle vibrazioni: vibrazioni emesse dagli
oggetti così come dagli esseri viventi. Non ci stupiamo se
un orologio funziona grazie alle vibrazioni di un minerale,
il quarzo, così come non ci stupiamo se un acuto infrange un
bicchiere di cristallo o se una sirena ci fa tremare i
timpani... e allora, perché negare che le vibrazioni
esistono, che ci possono "colpire" ed interagire con quelle
che emaniamo?>>
Quale tipo di spiegazione si è data?
<<Innanzi tutto vorrei chiarire che non sono né un
professore, né un biologo né -tanto meno - un fisico o
quant'altro. Studio questo argomento facendo ricerche su
vari libri (dalla biologia alla fisica, alla medicina, alla
biofisica, all'energetica, all'agopuntura, alla cultura
orientale ecc.) perché mi riguarda e mi appassiona ed a
volte in un libro trovo solo una riga che, unita al resto,
serve a coprire un altro spazio di quel puzzle che sto
costruendo sul paranormale.
Credo
che sia gli oggetti sia le persone "scambino ed entrino in
sintonia" con le vibrazioni degli altri oggetti e delle
persone che stanno loro accanto. Quanto agli oggetti, già
abbiamo parlato del quarzo e delle sue vibrazioni (ma non è
solo questo minerale... tutto vibra!). Quanto alle persone,
penso che anche noi emaniamo vibrazioni e quelle più potenti
sono quelle del cervello.>>
Come ha incontrato Brunilde Cassoli?
<<Ho
inviato al Dottor Cassoli del Centro Studi Parapsicologici
di Bologna il mio romanzo (Il dono di Rebecca, ed. Deinotera
Editrice) con la speranza che mi contattasse. Avevo bisogno
di certezze, di sapere, di capirmi. Logicamente, non tutto
quello che vi è scritto è vero... ma sapevo che il Dottor
Cassoli avrebbe saputo discernere il vero dalla fantasia.
Dopo un anno, mi ha contattata: per vari motivi non aveva
letto il mio romanzo, ma ora avrebbe voluto conoscermi. Ero
emozionata! Fin da quando ero ragazza desideravo di poterlo
conoscere, potergli parlare. Mi ha dato un appuntamento ed a
quell'appuntamento ne sono seguiti tanti altri. Che dire del
Dottor Cassoli e della Signora Brunilde? Due veri signori,
due persone squisite! Con loro non mi sono mai sentita a
disagio, sono riusciti a farmi sentire sempre me
stessa. Spesso, la scienza determina la perdita della
coscienza e della sensibilità; nel Dottor Cassoli ho
trovato, oltre una persona validissima a livello
professionale, una grande umanità.>>
Perché non vuole farsi fotografare e vuole rimanere
nell'anonimato?
<<Sono una donna come tante e come tale sono gelosa dei miei
spazi, della mia famiglia e dei miei amici. Voglio solamente
salvaguardare la mia privacy.>>
Usa i suoi poteri per aiutare gli altri?
<<Non
"uso" le mie particolarità (per carità, non sono poteri!)
perché questo tipo di capacità non può essere gestito con
sicurezza. Sono state le circostanze a permettermi di
aiutare qualcuno.>>
Per esempio?
<<Una
mattina mi alzai dicendo a mio marito che "vedevo" che si
sarebbe fatto male, "sentivo" che urlava, che si sarebbe
rotto qualcosa all'altezza del basso torace. Mio marito,
conoscendomi, restò alquanto scosso: non sapeva cosa fare,
doveva correre a lavorare ed allo stesso tempo temeva il
peggio. Alla fine decise di restare a casa, avvisando i
colleghi dell'ufficio che avrebbe recuperato le ore un altro
giorno. Ero molto preoccupata ed anche lui, vedendomi così
ansiosa, si fece prendere dall'angoscia. Lo feci restare
tutto il giorno a letto, di modo da evitare qualsiasi
caduta, scivolone o qualsivoglia contusione. La sera tardi,
finalmente tranquillo e convinto di aver scampato il
pericolo, si alzò dal letto e piano piano andò in sala a
vedere la televisione, mentre preparavo la cena.
Improvvisamente starnutì con violenza (era allergico al
velluto dei divani) e dette un urlo terrificante. Restai
immobilizzata dalla paura... in ospedale diagnosticarono tre
costole rotte!>>
I
suoi desideri e le sue scelte, sono stati condizionati
dall’essere sensitiva?
<<Sapere di più può fare soffrire di più, soprattutto se si
è una donna; sono sempre stata istintiva ed ho sempre
seguito il mio cuore in ogni scelta. Ho sempre vissuto come
tutti gli altri, cercando semplicemente la felicità.>>
Conosce altri sensitivi di persona?
<<Ho
conosciuto soltanto Gustavo Rol, quando ero bambina: rimasi
colpita dalla sua signorilità e dalla sua sensibilità. Non
ho mai conosciuto altri sensitivi.
Parecchi anni fa ho conosciuto un signore che aveva spesso
dei "déjà-vue", ma si spaventava talmente, che ogni volta
che accadeva quello che aveva "visto" gli venivano attacchi
di panico. Era un ottimo sensitivo, cercai di aiutarlo, ma
si convinceva sempre di più di "avere qualche rotella fuori
posto!" Gli consigliai di andare da Cassoli, ma non volle
mai farlo, temeva di sentirsi dire che era pazzo. Non l'ho
più visto, ma spero che abbia imparato ad accettarsi e a
coltivare queste sue capacità.>>
Che cosa le piacerebbe aver previsto?
<<La
vittoria dell'Italia ai mondiali! Ma ho vissuto le partite
con le stesse emozioni degli altri, finendo per far
sopravvalere la mia parte istintiva su quella sensitiva.>>
Da
dove vengono queste doti? Si possono "allenare"?
<<Penso che queste capacità siano "naturali" e facciano
parte integrante dell'uomo e della sua essenza. Credo che
nel periodo primitivo tutto questo fosse normale, così come
la telepatia. L'evoluzione e la civiltà hanno portato i loro
vantaggi, ma ci hanno anche fatto perdere qualcosa per
strada.
Se
una persona ha queste capacità può raffinarle, grazie
anche ad una guida giusta come quella che ho avuto io
dai coniugi Cassoli che mi hanno aiutata a non sentirmi
sola.>>
Un
giorno ridiventerà normale avere percezioni extrasensoriali?
<<Chissà! Sarebbe bello! Purtroppo, la modernità ci porta a
guardare fuori di noi mentre l'intuizione ci fa scrutare
nella nostra parte più profonda... vedremo se saremo capaci
di ritrovare noi stessi.>>
Cosa vede nel futuro dell'umanità?
<<Ho
fiducia nell'Uomo e nelle sue capacità, quindi credo che
potrà ancora stupirci con le sue scoperte.>>
Che cosa, secondo lei, è urgente migliorare?
<<C’è
bisogno di tempo, c'è poco tempo per tutto: tanto per le
cose futili quanto per quelle importanti. Le persone devono
recuperare ed imparare a crearsi il proprio tempo.>>
La
studiosa di Bologna
Brunilde Magnani, con suo
marito Piero Cassoli - fondatore nel 1954 del Centro Studi
Parapsicologici di Bologna e recentemente scomparso - ha
trascorso gran parte della vita fra i misteri di una
dimensione sconosciuta dell’esistenza. Fra le persone
“studiate” c’era proprio Marina Dionisi, con cui parliamo in
queste pagine.
Quando ha cominciato a
interessarsi all’argomento?
<<Negli anni ’70 Franco
Moccagatta conduceva alla radio la trasmissione “Chiamate
Roma 3131”. Mio marito, che faceva il medico ma era anche
affascinato e studioso del “paranormale”, veniva spesso
interpellato in diretta. Lui spiegava che quegli “strani”
fenomeni che succedevano a qualcuno, in fondo facevano parte
del mondo e che bisognava accostarsi ad essi senza timore.
Fu così che un giorno ci recapitarono un intero sacco delle
Poste con 15 mila lettere di persone che non solo erano
interessate all’argomento, ma lo ringraziavano perché la sua
era una voce “amica” che entrava in casa e che finalmente
parlava di ciò di cui loro non potevano, senza essere presi
per matti. Da quella volta anche a me si è aperto un
mondo.>>
Chissà quanti soggetti avete
studiato…
<<Mio marito era stato il primo
a “scoprire” Pasqualina Pezzola nel 1951, nel momento
in cui i suoi poteri “diagnostici e terapeutici” raggiunsero
l’apogeo. Le sue diagnosi erano veramente sconcertanti.>>
Dicono che fosse consultata
da personaggi come Fellini e Zeffirelli, ma fu interpellata
anche quando i papi Pio XII e Giovanni XXIII stavano per
morire…
<<Non abbiamo seguito solo lei:
fra le centinaia di persone che si sono rivolte a noi, il 5
per cento aveva davvero capacità straordinarie, anche se
inspiegabili in termini strettamente scientifici.>>
Ricorda qualche esempio?
<<Luisa Codicini “leggeva” i
pezzetti di stoffa e gli oggetti e diceva tutto sulla
persona a cui appartenevano. Venia Sprega invece faceva
l’esperimento della “sedia vuota”, cioè sceglieva sulla
piantina di un teatro la fila e il numero del posto e
prevedeva avvenimenti che riguardavano lo spettatore che vi
si sarebbe seduto.>>
E la Dionisi?
<<Marina Dionisi è una veggente
straordinaria: noi le abbiamo mostrato foto di persone in
vita, note e anche sconosciute. Nessuna di queste era
presente quando lei faceva le “visualizzazioni”, ma le
successive verifiche hanno dato risultati strabilianti.>>
P.B.