Recensionelibro su "La
Nave del destino" di Marco Mazzanti
Citazione
“Accadde spesso che la piccola Asia iniziasse a ridere come un’ossessa.
La madre avrebbe giurato che qualcuno, in quel mondo di sogni, le stesse
facendo il solletico. Altre volte la vedeva sorridere, azzardando
qualche stentato balbettio e agitando la manina come in segno di
saluto.”
Di cosa parla “La nave del destino – Asia”
di Marco Mazzanti
Dopo “L’uomo che dipingeva con i
coltelli”, Marco Mazzanti ci narra una nuova storia che possiamo
includere nel genere fantasy. Il libro si intitola “La nave
del destino – Asia” ed è un
racconto poetico, popolato dai personaggi più eccentrici e strani che si
possano immaginare, elfi, uomini che s’illuminano, sirene.
Il romanzo si apre con la
descrizione di un amore immenso, quello che sta
nascendo tra Syitane e Dmtrj, un amore che prosegue
senza il consenso da parte dei genitori di lei. Dal loro
matrimonio, dopo una lunga attesa, nascono due bambini, ma soltanto
uno resterà in vita: Asia.
Siamo nell’anno Mille e nulla è come
sembra. Asia ha i capelli celesti, le sopracciglia verdi e ha
dei petali di fiordaliso sulla schiena, ma quando la madre glieli vede
cadere, qualcosa risuona nell’aria propagando un presagio cattivo.
Infatti siamo solo all’inizio della storia. Questo è solo il lato
romantico.
Dall’altra parte, nel
rovescio della medaglia, abbiamo tre gemelli: Kendeas,
Lug e Maris. Sono molo diversi caratterialmente l’uno dall’altro, ma
fisicamente identici. Nonostante il modo diverso di reagire e di
provare le emozioni, rimangono magicamente stregati dalla figura della
bella Asia, donna dalla pelle candida, quasi lucente che
conquista la loro vita fino a sconvolgerla.
La loro esistenza si fonderà a
quella di Asia, così come il loro destino si legherà a quella del re dei
Troll del Caucaso, che è in pena per l’amore perduto,
per la donna che non potrà più avere, forse per sempre.
Una corsa verso la felicità, è questo il
tema centrale della storia, ognuno insegue qualcosa, il fascino,
la bellezza, il desiderio e nella contesa del proprio spazio splendente
ci sono le vicende di questi quattro uomini che si trovano ad affrontare
situazioni imprevedibili, apparentemente ingestibili.
Un libro dalle descrizioni minuziose che
riportano al lettore immagini che sono frutto della mente dello
scrittore, che cerca di fondere il mondo reale con quello fantastico.
Marco Mazzanti ci conduce indietro nel tempo, lontano da questo
luogo, tra suoni, parole e sguardi che non ci appartengono, ma proprio
per questo possono affascinare.
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