Recensionelibro recensisce
"L'Uomo che dipingeva con i coltelli" di Marco Mazzanti
La storia di Marco Mazzanti è
ambientata in una Europa antica. Dmtrj è
un ragazzo albino, cieco dalla nascita, che grazie all’unguento
miracoloso acquistato da un mago arrivato nel suo villaggio, riacquista
la vista nel giorno del suo sedicesimo compleanno.
Dmtrj nel corso degli anni vissuti al buoi,
ha imparato a sviluppare tutti gli altri sensi, riuscendo a sopperire
senza problemi alla mancanza della vista. Ma dal giorno in cui i
suoi occhi tornano a vedere, Dmtrj scopre il nuovissimo mondo dei
colori. Il protagonista della storia, riesce a descrivere i colori,
associandoli ai sapori. Ed è così che i capelli biondi della
sorella, avranno un sapore dolce, quasi etereo, per l’appunto “biondo”.
Essendo albino, Dmtrj è considerato figlio del demonio da tutti i suoi
concittadini, e vive avendo contatti quasi solo ed esclusivamente con
sua madre e la sua adorata sorella Anna.
Costretto a vivere una vita
di privazione, Dmtrj diventa sprezzante nei confronti del resto del
mondo, che impara a conoscere attraverso i colori, e il sublime
linguaggio dell’arte, insegnatogli dalla sorella Anna.
Dmtrj disegna in modo incantevole,
utilizzando coltelli affilati per spalmare i colori che, a volte, egli
stesso realizza utilizzando fiori e foglie.
Il giovane albino abbandona il suo
villaggio natio dopo che, in pochissimi mesi, una tremenda malattia gli
porta via sia la madre che la sorella. Dmtrj, perduto ogni
legame con il suo villaggio, inizia a viaggiare, e guadagna i suoi soldi
realizzando dei ritratti. Ma il protagonista di questa storia non è un
comune ritrattista. Sprezzante di ogni rispetto nei confronti del resto
del mondo che lui definisce “la carne”, Dmtrj ritrae soltanto i
volti delle persone che ritiene portatrici di effetti cromatici
interessanti.
Lo stesso odio che anima il
cuore di Dmtrj, è alla base delle azioni di Scile, altro reietto della
società che vive venendo il suo corpo a ricchi signorotti.
E’ lui l’altro protagonista di questa storia di arte, emozioni, colori e
passioni.
L’incontro tra Scile e Dmtrj,
tra i due personaggi intrisi di una
cattiveria atavica e senza freni, sarà la
scintilla scatenante. Marco Mazzanti descrive con naturale delicatezza
le brutte anime dei protagonisti di questa storia.
Le descrizioni dei colori nel libro “L’uomo
che dipingeva con i coltelli” sono incredibilmente veritiere, capaci di
rendere agli altri sensi, ciò che solo la vista non può cogliere.
Un romanzo davvero bello, ben scritto e molto vicino, per stile
e delicatezza, alla scrittura d’oriente. “L’uomo che dipingeva con i
coltelli” è una storia insolita, raccontata con ottima verve e buon
ritmo: grande merito a Marco Mazzanti che riesce a descrivere l’arte
mescolando tutti i sensi a sua disposizione.
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