Mi permetto di darti del tu,
visto che sei un utente del nostro forum. Dunque, prova a
presentarti: chi è Marco Mazzanti?
Marco Mazzanti è un ragazzo nato a Roma, due anni prima del
crollo del muro di Berlino, quindi sul finire del “secolo
breve”.
Dove vivi e come trascorri la tua giornata tipo?
Vivo a Roma. Trascorro le mie giornate tipo studiando, leggendo
e navigando su internet.
Hai degli hobby particolari (oltre alla scrittura,
ovviamente)?
Sì. Mi piace molto disegnare, o dipingere con l’acquarello (non
credo, però, di essere un asso!); oppure, specie nelle belle
giornate, amo passeggiare.
Parlaci un po’ dei tuoi libri. Come li descriveresti?
Sono due romanzi ambientati in un mondo che per certi aspetti è
una versione speculare del nostro: ci sono riferimenti a luoghi
esistenti, ma anche e soprattutto elementi fantasiosi che
traggono in inganno (in senso positivo e giocoso ).
Quanto si differenziano L’uomo che dipingeva con i coltelli e
La nave del destino. Asia?
Moltissimo! Sono due romanzi completamente diversi, sia per
genere che per stile. Il primo è un romanzo sulla pittura,
scritto con frasi dirette ma con numerosi aggettivi (senza di
essi le frasi sarebbero risultate, a mio parere, piuttosto
“secche”); il secondo è una saga familiare di genere fantasy
(anche se io preferirei parlare di fantastico o meraviglioso),
dove lo stile è più fiabesco e floreale. Sono, in ogni caso, due
romanzi per adulti.
Quando hai cominciato a scrivere e inventare storie?
Fin da bambino, come penso valga per la maggior parte di chi
scrive e inventa storie. Spesso, il germe di tutto ciò si ha nei
giochi che si fanno da piccoli; io, per esempio, giocavo con i
Lego e costruivo labirinti, piramidi e case magiche, oppure
inventavo storielle con i pupazzetti.
Quanto c’è di te nei personaggi che crei?
Tutto e niente… Si potrebbe intuire, leggendo “L’uomo che
dipingeva con i coltelli”, che io dipinga, ma non c’è altro di
me, in questo romanzo, se non… ecco, un’altra cosa c’è, adesso
che mi ci fai pensare! La descrizione fisica di Scile, uno dei
due protagonisti, coincide con quella del mio aspetto (o quasi…
sicuramente, Scile è più bello di me!). Per il resto siamo due
persone totalmente diverse!
Per quanto riguarda La nave del destino, posso dire che di me,
dentro questo romanzo, c’è la passione per tutto ciò che
riguarda i misteri e il mondo delle creature incantate, tipico
delle fiabe e del folclore.
Hai avuto degli ispiratori per le tue opere?
Chi ha letto “L’uomo che dipingeva con i coltelli”, mi dice
spesso che ricorda Profumo, di Suskind, eppure io scrissi questo
romanzo ispirandomi ad un mio personalissimo racconto noir
(Riflesso Viola) di ambientazione romana (presente tra l’altro
nel volume, in appendice al romanzo) che inviai nel 2007 alla
giuria di un concorso (non raggiunsi alcuna graduatoria)! La
nave del destino, invece è una saga, e come libri modello ho
pensato ai romanzi “Cento anni di solitudine” e “La casa degli
spiriti”.
In una parola, cos’è per te la scrittura?
Sentimento.
Come scrivi i tuoi libri? Di getto, stilando una scaletta
degli avvenimenti o altro?
Prima di tutto inizio a pensare, pensare, pensare… elaboro e
sogno i miei personaggi e le loro vicende… poi inizio a
documentarmi, fare numerose ricerche, conseguentemente stilo una
scaletta generale e, infine, comincio a scrivere.
Quanto tempo impieghi, di solito, per scrivere un romanzo?
“L’uomo che dipingeva con i coltelli” l’ho composto in un mese;
“La nave del destino – Asia” in sei… quindi dipende molto anche
dal periodo!
Qual è la tua atmosfera ideale per la scrittura?
Solitudine totale e qualche buona musica o melodia che
accompagni la scrittura, accordandosi doverosamente col tipo di
situazione o descrizione in corso di elaborazione!
Chi è il tuo autore preferito?
Sono molti gli autori che stimo (Dino Buzzati, Stieg Larsson,
Neil Gaiman, Isabel Allende), ma è anche vero che grazie ad
Anobii.com sto conoscendo moltissimi altri scrittori, esordienti
e validissimi. Del resto, leggo un po’ di tutto: non ho un
genere che prediligo… di conseguenza non seguo fedelmente alcun
autore! In questo, sono uno spirito libero!
E il genere di libri che non ti interessano?
Qualunque genere potrebbe non piacermi… dipende da come è
scritto, dalla simpatia che mi suscitano i personaggi, dal
fascino della trama…
A tuo parere, cosa occorre per diventare un bravo scrittore?
Leggere tantissimo. Troppo.
Hai nuovi progetti in cantiere? Può svelarci in esclusiva
delle news?
Sono un libro chiuso!
Hai un appello da fare a tutti coloro che hanno un
manoscritto nel cassetto?
Consiglio, a chi ha un libro nel cassetto, di rivedere più volte
il manoscritto, di lasciarlo decantare per un po’ di tempo,
senza quindi lasciarsi sopraffare dalla fretta; inoltre dico
anche di credere fortemente in quel che si ha scritto ma al
tempo stesso di essere acritici: nessun autore può permettersi
minimamente di dire d’aver scritto un bel romanzo… i libri agli
scrittori, i giudizi (belli e brutti) ai lettori
Grazie per averci concesso quest’intervista! A presto!
Grazie a te! Un saluto grande a tutti gli utenti del forum!