Il sito "I Caffé Culturali" intervista Marco Mazzanti
I Caffè Culturali:
"Chi è Marco Mazzanti?".
Marco Mazzanti:
"Marco Mazzanti è un ragazzo di
Roma che ama leggere e scrivere e che nutre moltissimi altri
interessi. E' un tipo estremamente attento ed al contempo
incredibilmente distratto, spesso con la testa fra le nuvole,
immerso nei propri pensieri ed altre volte impegnato in bizzarri
viaggi immaginari che lo conducono poi a mettere su carta,
scritta o disegnata, le sue fantasie".
I Caffè Culturali:
"Qual è il suo rapporto con le
parole?".
Marco Mazzanti:
"Mi piacciono le parole, le
sfumature della lingua italiana. Leggo e scrivo sempre con un
vocabolario ed una grammatica vicini".
I Caffè Culturali:
"Perché?".
Marco Mazzanti:
"Perchè capita spesso che ci si
dimentichi il significato di qualche parola, che venga qualche
dubbio".
I Caffè Culturali:
"Quando e perché ha iniziato a
scrivere? Come avviene il suo atto creativo".
Marco Mazzanti:
"Inventare storie, fantasticare,
dare un volto alle mie fantasie... cose che adoro da sempre e
che potrei dire di fare da quando ero bambino. Come avviene il
mio atto creativo? Non lo so. Il tutto nasce da piccole
cose/rivelazioni di ogni giorno: incontri, dialoghi, sogni,
melodie, parole, volti visti di sfuggita, ricordi che
rielaborati dopo anni si trasformano in qualcosa di più... A
volte basta anche un'emozione, o uno stato d'animo particolare
che ti rende propenso a cogliere aspetti della vita quotidiana
che solitamente non si percepiscono... ed ecco salta fuori
l'ispirazione per qualcosa: poesia, racconto, romanzo, ma anche
un disegno, perchè no? Ultimamente sto tenendo un piccolo album
dove disegno alberi".
I Caffè Culturali:
"Quando scrive lo fa solo per lei o
anche per essere letto da altri?".
Marco Mazzanti:
"Se scrivessi soltanto per me, non
avrei accettato di pubblicare. Scrivere (ma anche disegnare,
dipingere, comporre poesie, perchè no?) è un modo come un altro
per esprimere qualcosa, comunicare, confrontarsi (ma anche per
sentirsi apprezzati, perchè la vanità - chi più, chi meno - è in
tutti, anche nella persona più modesta). In un certo senso,
scrivere (quando lo si fa per gli altri) è una sfida".
I Caffè Culturali:
"In cosa consiste la sfida?".
Marco Mazzanti:
"E' principalmente una questione di
feedback e di feeling fra autore e lettore; è ovvio che ognuno
ha gusti e pareri differenti e la sfida sta, da parte dello
scrittore, nel saper apprezzare i commenti positivi ed accettare
quelli negativi (senza risentimento). E poi, del resto, lo
scrittore non è anche - e soprattutto - un lettore?".
I Caffè Culturali:
"Come immagina i suoi lettori?".
Marco Mazzanti:
"Ho conosciuto (personalmente e/o
in chat) finora solo alcuni dei miei lettori e ciò mi ha
riempito di gioia. Si tratta spesso di persone che hanno
scoperto i miei libri su internet, oppure di amici di persone
che sono mie amiche su myspace. Altre volte - e qui sta la
maggior parte di coloro che ho conosciuto - sono autori
esordienti come me, conosciuti su Anobii. Tutto questo per dire:
perchè immaginare soltanto i propri lettori, quando li si
potrebbe conoscere direttamente?" .
I Caffè Culturali:
"Come immagina il suo futuro di
scrittore?".
Marco Mazzanti:
"Non lo immagino, non ancora,
troppo presto! Penso al presente, senz'altro con la speranza di
continuare a scrivere nuovi libri e di crescere attraverso le
interviste che faccio sul mio blog".
I Caffè Culturali:
"Perché ha scritto L'uomo che
dipingeva con i coltelli?".
Marco Mazzanti:
"Non c'è un motivo particolare che
mi abbia spinto a scrivere questo romanzo... "L'uomo che
dipingeva con i coltelli" nasce fortuitamente da un brevissimo
racconto noir di ambientazione romana che scrissi nel 2007,
Riflesso Viola; esso è stato inserito in appendice al romanzo ed
è strettamente connesso col quarto capitolo del suddetto... non
aggiungo altro, se non che leggerlo potrebbe rivelarsi una vera
e propria, piccola sorpresa!".
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