Nella prima metà del Cinquecento,
l'umanista Mariangelo Accursio (1489-1546) attraversò
l'Europa in lungo e in largo - dal Regno di Napoli alla
Germania, dalla Lituania al Portogallo - prima al
seguito di principi tedeschi della corte di Carlo V, poi
come inviato della sua città natale, L'Aquila. Nel
panorama internazionale degli studia
humanitatis si rese benemerito come polemista
e poeta neolatino, come studioso ed editor
princeps di testi latini, nonché per la sistematica
ricerca sul campo di iscrizioni e monumenti romani in
gran parte del continente. Giovandosi di abbondanti
materiali inediti, i saggi qui raccolti propongono, per
la prima volta, un'originale valutazione d'insieme del
suo metodo di lavoro e dei risultati conseguiti:
ricostruiscono la sua rete internazionale di relazioni
con sovrani, principi, cardinali, banchieri, autorità
cittadine, intellettuali e stampatori; indagano
l'influenza che l'umanista esercitò con i suoi studi, le
sue pubblicazioni, la sua abilità diplomatica.
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