Fertilinfe su
"Una gatta di nome Carla" di Carmen Golia.
Carmen Golia in un simpatico
romanzo da leggere d'un fiato
Una storia del
quotidiano, una storia da raccontare. Una storia che ha la capacità
di assumere forme diverse, oltre a quelle di ogni giorno. E’ il
sapore agrodolce che, con aromi particolari, intreccia difficoltà e
momenti felici. “Una gatta di nome Carla” è tutto questo, dove
femminilità e coraggio si fondono.La lettura porta l’attenzione a cogliere un personaggio a
cavallo tra Bridget Jones ed Ally Mc Beal.
La solare e quarantenne Carla, nel momento in cui prende la
decisione di chiudere la sua relazione con Augusto, non ha chiaro il
reale significato d’essere single. Situazioni sentimentali
tutt’altro che oneste e veritiere, tra risvolti sociali di mondi
diversi dal suo per abitudini e regole, immerse in una
contradditorietà dell’essere nel vivere, portano la protagonista ad
avvolgere nel suo charme il tutto che la circonda per avventurarsi,
poi, piena di spirito d’iniziativa in un insidioso percorso
nonostante tutto allegro e divertente. Le disavventure, nella loro
negatività, si dimostrano sempre e comunque stimoli positivi per far
emergere la determinazione unita ad una giusta dose d’ironia, armi
utili per affrontare la vita ed il mondo stesso. Il bisogno
d’indipendenza si dimostrerà collante per riscoprire la donna
vincente che in lei attende d’emergere.
Di Simone
Colaiacomo
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